Arcidiocesi di Napoli

Servizio per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso

Napoli ancora una volta si è confermata città del dialogo e della accoglienza. Si è tenuto infatti, nei giorni 23 e 24 novembre un importante incontro tra la comunità cattolica locale e quella armena. L’occasione è stata offerta dalla visita di S. Em.za l’arcivescovo armeno Khajiag Barsamian, legato per l’Europa del catholicos di tutti gli Armeni S.S. Karekin II, inoltre egli è delegato della Chiesa Apostolica Armena presso la Santa Sede in Vaticano. L’incontro è stato curato dal servizio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso e la PFTIM Sez. San Tommaso d’Aquino. Il 23 novembre sera si è svolto un suggestivo incontro di preghiera nella splendida cornice della basilica barocca di san Gregorio Armeno dove sono custodite anche le reliquie di santa Patrizia. L’arcivescovo di Napoli, mons. Domenico Battaglia nelle parole di accoglienza rivolte all’arcivescovo Barsamian ha ricordato che già nell’VIII secolo arrivarono nel capoluogo partenopeo un gruppo di monache basiliane che per sfuggire alla furia della lotta iconoclasta approdarono a Napoli da Costantinopoli, portando con loro le reliquie del più importante e venerato santo armeno, Gregorio l’Illuminatore. La preghiera ecumenica si è svolta in un clima di profondo raccoglimento. S. Em.za Barsamian commentando il vangelo Gv 15, 9-17 ha sottolineato come il cristiano non può allontanarsi da Cristo senza morire, come il tralcio non può vivere senza la vite. La centralissima e antica strada di San Gregorio armeno ha ricordato mons. Battaglia è nel mondo famosa per l’antica arte dei presepi. Mons. Gaetano Castello vescovo ausiliare e Delegato per l’Ecumenismo ha sottolineato al termine della preghiera che Napoli è impegnata da oltre 50 anni nel cammino ecumenico, erano presenti in basilica diversi rappresentanti di area evangelica ed ortodossa. Il cammino non è sempre agile però la riflessione comune e la preghiera unanime rafforzano le motivazioni che fanno sfumare pregiudizi e antichi timori. La celebrazione si è conclusa nella cappella dove è venerato il teschio di San Gregorio custodito in un prezioso reliquiario d’argento dei maestri orafi napoletani, successivamente gli arcivescovi si sono recati all’esterno per porre una lampada al kachkar, una croce scolpita nel marmo rosa che fu messa nel 2015 alla presenza del catholicos Karekin II e del cardinale arcivescovo Crescenzio Sepe ad un secolo esatto dal genocidio che vide sterminare nel 1915 un milione e mezzo di armeni per mano degli ottomani.

Il giorno successivo nell’Aula Magna della sezione San Tommaso a Capodimonte il saluto introduttivo del vice preside, il prof. Francesco Asti, ha aperto i lavori per la mattinata di studi. Khajag Barsamian, ha relazionato sui “Volti concreti da amare: la sfida della carità e dell’unità per tutte le Chiese” richiamando soprattutto l’ecumenismo dei martiri e dei santi; ancora oggi nel mondo sono migliaia le vittime della intolleranza e del terrorismo di matrice religiosa. Mons. Gaetano Castello, vescovo ausiliare di Napoli e autorevole docente di Sacra Scrittura, ha trattato il tema “Prossimità, fraternità e accoglienza: una lettura biblica” tracciando un percorso di riconciliazione tra fratelli di cui le storie sono narrate nel libro della Genesi. Il prof. Edoardo Scognamiglio, docente di Cristologia e dialogo ecumenico della PFTIM, ha relazionato su “La fraternità di Gesù Cristo”. Il prof. Antonio Ascione, docente di filosofia è intervenuto sul tema “Per una migliore politica: dialogo, giustizia e amicizia sociale” richiamando gli scritti di maestri del calibro di Platone, Aristotele e Tommaso d’Aquino. Infine Giovanni Traettino, pastore della Chiesa Evangelica della Riconciliazione di Caserta, ha tenuto una riflessione dal titolo “Ricominciare dalla verità e dalla pace” commentando in particolare alcuni passaggi della enciclica sociale di papa Francesco “Fratelli tutti”. A conclusione della proficua mattinata il prof. Francesco Asti ha commentato con la sua relazione: “Il desiderio di un mondo aperto” una preghiera attribuita a San Gregorio in cui il santo fondatore sottolinea soprattutto il dono della pazienza. A suggellare i cordiali rapporti tra la Diocesi di Napoli e S. Em.za Barsamian è stato offerto in dono una icona “Sede della Sapienza che riproduce la Madonna assisa in trono con il Bambino Gesù in grembo simbolo della prestigiosa sede di Capodimonte.  Vincenzo Lionetti