CONSIGLIO REGIONALE DELLE CHIESE CRISTIANE DELLA CAMPANIA
Torre Annunziata, 9 novembre 2021

«Buono e pietoso è il Signore, lento all’ira e grande nell’amore» (Sal 103,8).

Carissimi fratelli e sorelle, il Signore vi dia pace! Ritrovarci assieme, quest’oggi, è veramente un segno dell’amore di Dio per noi, della
bontà del Signore per le nostre Chiese e Comunità. Sono passati due anni dalla nostra ultima assemblea. Timidamente, abbiamo ripreso in
presenza alcune delle nostre attività formative e pastorali a livello regionale. Portiamo tutti i segni della pandemia: nel corpo e nello spirito, nelle Comunità e nelle Famiglie, come altresì nella società e nella vita di tutti i giorni. Con la fiducia di superare questo momento
di prova, perché sorretti dalla Parola di Dio e dall’aiuto della scienza e dalla buona pratica del Vangelo, abbiamo attraversato il tunnel dell’insicurezza e della morte, orientandoci al bene comune, alla scelta di promuovere la diffusione del vaccino e di agire con prudenza a
livello sociale e comunitario. Poco abbiamo realizzato in questo biennio: semplicemente le giornate del creato, momento di aggregazione e di ritrovo e di approfondimento delle questioni climatiche e ambientali; le giornate regionali della Spuc (tra Acerra e Napoli), i lunedì di Capodimonte (resi poi virtuali per la pandemia). Ci siamo tenuti in “contatto virtuale”, accontentandoci del minimo indispensabile, pur sapendo che le nostre Chiese e Comunità si sono sostenute nella preghiera e nel ricordo del cuore e degli affetti. Tuttavia, il Comitato di presidenza ha avuto modo di incontrarsi con una certa frequenza, vivendo momenti di verifica, di progettazione, di convivialità e di vera fraternità e sororità. La lenta ripresa dei nostri
incontri è ancora segno della presenza del rischio di pandemia in mezzo a noi. Proprio durante il vuoto delle relazioni fraterne ed ecumeniche abbiamo maturato l’idea che la presenza, in Regione Campania, del Consiglio delle Chiese cristiane, è una grande
risorsa, uno strumento valido per l’unità dei cristiani e il cammino comune delle Chiese, soprattutto in rapporto al problema ambientale, alla giustizia, alla solidarietà cristiana verso gli ultimi, alla causa dell’unità. Poco o quasi niente è stato fatto dalle Commissioni: da qui il
bisogno di riprendere gli incontri di formazione, di discussione, di elaborazione teologica, di approfondimento della prassi di vita delle nostre Chiese, della vita sacramentale delle medesime. In questo incontro, però, è più interessante raccontarci, prima di ogni
programmazione, come abbiamo vissuto questi due anni, che cosa il Signore ci ha ispirato, come abbiamo percepito la sua presenza, e come le nostre Chiese si sono organizzate innanzi ai problemi della pandemia, della solidarietà fraterna.