Questa Giornata si celebra ogni anno il primo venerdì di marzo in tutto il mondo. I due ultimi anni non ci hanno permesso di realizzarla in presenza per i noti motivi della pandemia. Quest’anno abbiamo avuto la gioia di ritrovarci a pregare insieme, an che se una nuova tenebrosa nuvola è arrivata a turbare la pace. Noi come donne di pace abbiamo voluto prima della celebrazione della GMP pregare per la pace in Ucraina e in tutto il mondo. La sorella Lucia Antinucci con la sua accorata preghiera ha dato il Benvenuto e ci ha fatto riflettere sulla fragilità del genere umano. Venerdì 4 marzo a Napoli nella Basilica di S. Pietro ad Aram densa di storia, arte e leggende ci siamo riunite per celebrare la Giornata Mondiale di Preghiera col tema ” Io conosco i progetti che ho per voi “. Le radici della GMP risalgono al 1887 in America, con le donne protestanti e la prima celebrazione della Giornata risale al 1929. Si celebra in tutto il mondo il primo venerdì di marzo ed è bello pensare che contemporaneamente in oltre 170 paesi preghiamo insieme donne, uomini, ragazzi e ragazze. La giornata oramai è da diversi anni che è diventata ecumenica. Attualmente è coordinata da un Comitato Mondiale di donne con sede a New York e rappresentanti in molte parti del mondo. In Italia opera un Comitato Nazionale, con sede a Roma, che traduce ed elabora il materiale relativo alla GMP dal testo inglese e mantiene i vari rapporti. In Campania opera un Comitato locale che comprende donne Cattoliche, Evangeliche, Ortodosse, che hanno preparato anche la cerimonia di questo anno. La preparazione della GMP di questo anno è stata affidata alle donne di Inghilterra, Galles ed Irlanda del Nord. Con circa 65 milioni di abitanti il Regno Unito sta al terzo posto dopo la Russia e la Germania. Molte aree sono fortemente urbanizzate. C’è una varietà di bellezze naturali che si trovano nelle isole britanniche: le sue montagne e la brughiera scoscesa, i suoi campi fertili e i pascoli, le sue colline ondulate e lo spettacolare scenario costiero, le sue piccole isole. La maggior parte del territorio del Regno Unito è stato cristianizzato alla prima metà del VII secolo da missionari gregoriani. La Chiesa Anglicana è stata fondata da Enrico VIII che fu re d’Inghilterra e di Irlanda. Conta circa 85 milioni di fedeli nel mondo. Le religioni prevalenti sono in maggioranza quella Cristiana , ma anche Musulmana, Indù, Sikh, Ebraica, Buddista. La Maggior parte delle Chiese anglicane fanno parte del Consiglio Ecumenico delle Chiese e anzi ne sono le forze trainanti. L’immagine del libretto non è un quadro dipinto ma un ricamo con inserti di lavori di metallo dell’artista Angie Fox ricamatrice e disegnatrice di abiti talari. L’artista ha utilizzato diversi simboli per far entrare nella profondità del tema. Una porta aperta su un sentiero attraversa una vista aperta senza fine che significa la Libertà, le catene spezzate la Giustizia. La colomba e il giglio che rappresentano la Pace del Signore e il Perdono. Al di sopra di tutto un arcobaleno che è venuto a rappresentare la storia di Noè fino ai giorni nostri, Sconfinante amore di Dio. Il tema del culto è la promessa di Dio che si trova nel libro di Geremia: “Io conosco i progetti che ho per voi”. Concentrandoci sulla libertà, il perdono, la giustizia e la pace di Dio, vediamo come questa promessa possa essere un segno di speranza per tutte le persone. Al centro della Chiesa un tavolo coperto con un panno blu, che simboleggia il mare intorno alle isole britanniche, con elementi di verde per la terra e grigio/marrone per i nostri paesi e città. Sul tavolo vi erano poste una Bibbia aperta su Geremia 29: 11 e sette candele, una per ciascuna delle sette regioni della famiglia della Giornata Mondiale di Preghiera (America del Nord e Caraibi, Asia, Africa, Euro pa, America Latina, Pacifico e Medio Oriente), accese nelle ​vari momenti della liturgia. Un mappamondo e le tre bandiere dei tre paesi organizzatori e al di sopra l’arcobaleno della pace. All’arrivo delle persone sono state offerti dei pacchettini di semi, che alla fine delle riflessioni è stato l’invito a piantare i semi come pegno dell’amore e della speranza costanti in Dio. Lettrici, animatrici e tre donne hanno presentato il tema alternandosi con canti di speranza e di lode. Nella lettura biblica si par la della Speranza che il profeta Geremia diede al suo Popolo deportato, ma anche il ritornello “luce della speranza”, parla di speranza e fiducia. L’invocazione della misericordia di Dio per le nostre mancanze: vivere a spese degli altri, distruzione del nostro ambiente, mancanza di carità. Confidando in Cristo lasciamo che sia Lui a fortificarci per il nostro pentimento. Le donne parlano della loro società multietnica, multiculturale e plurireligiosa che le ha arricchite nei secoli e ancora oggi e dei lo ro problemi particolari. Per la colletta tra i progetti che si sono presentati il Comitato italiano ha scelto : Progetto della rete “City of Sanctuary”, a favore delle donne richiedenti asilo incinte che si trovano nel Regno Unito e Irlanda del Nord. L’incontro si è concluso con la recita del Padre Nostro, la Benedizione e l’inno della GMP, il Salmo 42,8 di John Elletron del 1870. Un arrivederci all’anno prossimo con le sorelle di Taiwan. Elisabetta Kalampouka Fimiani.