Celebrata a Torre del Greco la giornata per il creato

di Michele Giustiniano

I ragazzi della gioventù francescana e del gruppo scout si armano di vanga e piccone per scavare una profonda buca. Poi insieme sollevano dal vaso il giovane ulivo e lo calano nella nuda terra. Ad uno ad uno i rappresentanti delle chiese cristiane della Campania si avvicinano all’albero per ricoprire le radici ciascuno con il proprio mucchietto di terra, quasi a voler seppellire ancora una volta ogni divisione e rancore e far germogliare una nuova unità, rinverdita dallo zelo per la cura della casa comune. È questo il segno scelto dal consiglio regionale delle chiese cristiane della Campania (CRCCC) per suggellare l’impegno delle comunità credenti in favore dell’ambiente e concludere così la giornata regionale di preghiera per la custodia del creato. Un momento di fraternità ecumenica, celebrato lo scorso sabato 26 settembre presso la Parrocchia di Sant’Antonio di Padova a Torre del Greco, seguendo il tema della quindicesima giornata nazionale per la custodia del creato: «Vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà» (Tt 2,12). Per nuovi stili di vita . Alla cerimonia, presieduta dal Vescovo di Nola, monsignor Francesco Marino, delegato per l’ecumenismo della conferenza episcopale campana, hanno preso parte tra gli altri Padre Edoardo Scognamiglio, presidente del CRCCC, Elisabetta Kalampouka, rappresentante ortodossa del patriarcato ecumenico di Costantinopoli, il pastore emerito Paolo Poggioli, rappresentante della chiesa luterana, monsignor Gaetano Castello, delegato per l’ecumenismo dell’arcidiocesi di Napoli, il pastore Franco Meyer, rappresentante delle chiese valdesi e metodiste, il pastore Jaime Castellanos, in rappresentanza della chiesa battista, don Enzo Lionetti, coordinatore della commissione per l’ecumenismo e il dialogo dell’arcidiocesi di Napoli, la professoressa Lucia Antinucci, presidente dell’amicizia ebraico-cristiana di Napoli. «Dopo la pausa del covid e la ripresa lenta delle nostre attività, ringraziamo il Signore perché oggi ci dà la gioia di ritrovarci assieme per questa giornata del creato» ha dichiarato in apertura il presidente Edoardo Scognamiglio, dando così il via alla giornata di preghiera, proseguita con inni di lode e letture di passi biblici. «Tutto è finalizzato in Gesù Cristo» ha sottolineato Monsigor Marino, commentando le letture. «In Lui è stato creato il mondo. Quindi, celebrare l’ambiente attraverso una preghiera per la custodia del creato significa celebrare Gesù Cristo. Egli, come ci ricorda l’Apocalisse, è l’alpha e l’omega». Alle parole del presule hanno fatto seguito quelle del pastore luterano Poggioli, che ha così commentato il tema della giornata: « Sobrietà è intesa come umiltà e obbedienza al Bene, a ciò che è buono per la vita personale e in comune. La Giustizia è intesa come dare e amministrare ciò che serve per la dignità di vita e per la sua correttezza, nei limiti entro i quali la parola “torto” non può trovare il suo spazio e la sua logica. E infine la Pietà ovvero il “vivere piamente”». E sul tema della giornata si è soffermata anche la riflessione della rappresentante del patriarcato ecumenico, Elisabetta Kalampouka, che ha evidenziato come «a noi ortodossi la sobrietà è ricordata spesso nel corso dell’anno dalla Liturgia, con i numerosi periodi di quaresima, che non vanno identificati genericamente come “digiuno”, ma sono un invito, attraverso la rinuncia del corpo, ad una partecipazione spirituale». ​